Cronaca di una storia unica da raccontare

La settimana scorsa ho terminato un viaggio bellissimo. In questo articolo che ho scritto per “Nòva Il Sole 24 Ore” ho provato a sintetizzarne i punti salienti.

<<Dopodiché le cose sono quasi accadute da sole. In ogni singola aula, come in un processo alchemico che rasenta la magia, abbiamo fatto emergere le emozioni. Come? È stato sufficiente ascoltare. Dare voce ai sentimenti. Far sì che le persone si spogliassero dei propri ruoli e condividessero il “loro Danieli” >>.

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È stato un altro anno tutto da raccontare (tra gentilezza e determinazione)

Come ogni fine anno, arriva la newsletter di riepilogo di quanto di entusiasmante mi è accaduto di fare. Non è esaustiva, è solo una traccia di un percorso che comunque va in un’unica direzione: raccontare belle storie che possono ispirare chi si trova ad affrontare la propria impresa personale e professionale.

Tra libri, eventi e progetti vari, non mi rimane che augurarvi delle buone festività da trascorrere con le persone a voi care. Ci vediamo nel 2022 con altre nuove storie da raccontare!

Le storie sono dinamiche

Si continua a parlare di Dialoghi D’Impresa, oltre al bellissimo speciale andato in onda sul canale Sky di Class CNBC (che potete rivedere a questo link), domenica scorsa un bell’articolo di Giampaolo Colletti dal titolo “La progettazione del futuro di un’azienda parte dall’investire nel passato (e nel progetto condiviso)” è apparso su Il Sole 24 Ore.

Perché non esistono storie statiche. Le storie sono per loro natura dinamiche e pronte per essere raccontate nella loro coralità.

Anticipazioni: due libri con destini incrociati

Due libri. Due copertine. Due destini che si incrociano in una data: 1 settembre 2021. È la data di pubblicazione di entrambi e mai più sorte fu azzeccata perché se il primo “Sii gentile e abbi coraggio” è uno straordinario viaggio che ho fatto con Katiuscia Bertelle e racconta dodici storie che possono ispirare team leader e sognatori, il secondo “Semplice Determinazione” potrebbe essere tranquillamente la tredicesima storia del primo, dal momento che i protagonisti rientrano a pieno titolo nell’ambito di una leadership gentile e coraggiosa.
Per il momento mi fermo qui. Nelle prossime settimane vi svelerò ulteriori dettagli su entrambi i volumi che hanno un altro comune denominatore (oltre che l’editore FrancoAngeli): raccolgono storie di bellissime persone.

Ritratto di un incontro

Di saggi sulla leadership traboccano le librerie. Anche testi sull’importanza delle persone all’interno delle organizzazioni aziendali non mancano. Quello che manca spesso è la capacità di tramutare in azioni i buoni propositi e mantenere, alimentare e amplificare, quell’atteggiamento costruttivo in grado di dare la giusta definizione al successo: far accadere le cose. Quella che vi sto per raccontare è il dietro le quinte di una storia imprenditoriale straordinaria. Dove fatturato ed EBITDA ne consacrano il valore economico creato, ma che forse non ne dettagliano le sfumature più importanti, quelle legate a come si arriva a tali risultati. L’azienda della quale vi sto parlando oramai è un gruppo il cui nome è Somec. A capo di questo gruppo c’è un uomo verso il quale dirigerò il riflettore per capire l’importanza di avere un team di persone  in grado di condividere un sogno e capace di darne concretezza. Questo uomo si chiama Oscar Marchetto e questa storia nasce da un incontro con lui.

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Unire i puntini

Ci sono storie che sembrano già scritte per le quali, rileggendole a posteriori, se ne colgono dettagli che fanno capire che la direzione intrapresa dal racconto non poteva essere diversa. “Unire i puntini” citava Steve Jobs, nel suo celebre discorso all’Università di Stanford, il 12 giugno 2005, in occasione della consegna delle lauree. Comunque sia, la storia di Alessandro Sonego qualcosa di scritto ce l’aveva.

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Dialoghi D’Impresa

Da venerdì scorso è online il sito internet di Dialoghi D’Impresa. Nel logo della manifestazione è racchiuso il significato di che cos’è questa manifestazione. Quel suo acronimo composto dalle lettere DDI e che graficamente assume le sembianze del tasto forward dei vecchi registratori musicali: andare avanti.
Non è un ossimoro che in un festival dedicato alla narrazione d’impresa si parli di futuro. Il racconto di un’impresa nasce nel passato, ma non ha la parola fine. È un racconto in divenire, a cui ogni piccola o grande organizzazione che sia, ne aggiunge collettivamente ogni giorno un nuovo capitolo.
Raccontare un’impresa non è solo un’operazione di amarcord, ma può essere l’occasione per una nuova spinta evolutiva dell’impresa stessa. Perché le imprese, come le persone, hanno bisogno di evolversi.
Questo è Dialoghi D’Impresa!